“Una grande soddisfazione, dopo un percorso intenso che con il sindaco Rucco abbiamo voluto chiudere rapidamente per dare stabilità alle nostre aziende da qui ai prossimi 50 anni”, ha detto il sindaco Sboarina, commentando la’accordo Agsm Aim. ” Un traguardo storico, che da 13 anni si tentava di raggiungere, e che noi abbiamo raggiunto in un anno e mezzo. In un mercato sempre più competitivo era necessario rafforzare le due società, renderle più competitive e forti. Già da mesi si ragionava come una sola entità anche se non lo eravamo, ora, finalmente, con il passaggio formale di ieri saremo un’unica grande azienda. Questo permetterà alle nostre multiutility di affrontare le sfide future. Siamo riusciti in quell’impresa che tanti altri avevano tentato invano. Ora giudice finale sarà la politica che dovrà dare concretezza a questa operazione in consiglio comunale”, ha aggiunto Sboarina, che non ha mancato di chiamare il causa il “terzo incomodo”, cioè il tanto discusso partner che dovrà rafforzare ulteriormente il gruppo appena formatosi.
“Una fusione a due che abbiamo voluto chiudere rapidamente, anche per utilizzare i dati del bilancio 2019, in attesa di trovare il terzo e miglior partner industriale. Si stanno facendo le dovute indagini di mercato con una procedura di selezione pubblica. Diversamente dalla fusione con Vicenza che aveva dei termini fissati, in questo caso non ci sono scadenze e ci prenderemo tutto il tempo necessario per individuare in maniera trasparente il terzo soggetto, ora si va avanti in questa direzione. Abbiamo messo insieme il prodotto migliore ma è necessario un rafforzamento ulteriore. Non c’è già un nome stabilito, contrariamente a quanto si voglia far credere, l’obiettivo è trovare un asset forte che ci permetta di definite alcuni comparti fondamentali e strategici, come chiudere il cerchio ambientale sui rifiuti. Nessuno è dentro o fuori dai giochi, proseguiremo valutando tutte le ipotesi possibili, per il bene dei nostri due territori, delle nostre aziende. Ringrazio pertanto tutti coloro che hanno lavorato per arrivare ad oggi, sia i tecnici che i politici, con una chiusura che è equilibrata per le due città, rispettosa dell’identità territoriale e il più operativa possibile. Il progetto precedente, infatti, era ingessato e non avrebbe mai consentito una governance produttiva”.
Non è mancata la nota del presidente di Agsm Finocchiaro, a sua volta molto soddisfatto del risultato raggiunto..
“Dopo aver lavorato, negoziato e firmato con soddisfazione per arrivare a questo risultato, l’astensione di ieri aveva il solo motivo di mantenere alta l’attenzione sul percorso fatto. La storica fusione con Vicenza inseguita da 13 anni rappresenta una condizione necessaria ma non sufficiente per garantire il futuro delle due aziende”, ha osservato Finocchiaro, a sua volta già proiettato al futuro. ” Il mio ruolo tecnico mi impone di ribadire con forza il percorso e il lavoro di una anno ovvero la necessità di trovare un partner strategico e industriale per gli investimenti e le competenze necessarie per rendere MuVen competitiva nel mercato”.
Qui Vicenza: “Ora vedrete le ricadute positive”
“Abbiamo un progetto industriale importante che ci rende la prima multiutility su base regionale che entra nel sistema veneto – ha affermato Rucco, sindaco di Vicenza -. Ora spiegheremo ai cittadini quanti e quali investimenti andremo a fare sui servizi e quali ricadute avranno entrambi i territori. Grazie a questa operazione andremo ad incidere su energia, gas, rifiuti, tariffe, energie rinnovabili, temi che svilupperemo con la nuova multiutility, in assoluta trasparenza. Il partner industriale ci consentirà di completare alcune esigenze, come per i rifiuti l’assenza di un nostro termovalorizzatore. Oppure di investire sui temi della smart city. Con l’aggregazione a due abbiamo posto un tassello fondamentale, ora siamo pronti ad andare avanti e a cercare il terzo soggetto industriale. L’idea, quindi, è quella di guardare al mercato per individuare un asset forte. L’equilibrio tra Verona e Vicenza è sancito dallo statuto e dai patti parasociali, con la parità dei consiglieri e l’unanimità per le decisioni più importanti. Tutti i passaggi di questa fusione sono stati condivisi con i tecnici e i politici”